mercoledì 18 marzo 2009

La prima valutazione del paziente obeso. Chi e come ?

A chi spetta il primo inquadramento clinico del paziente obeso?
Quale è la figura professionale che meglio può valutare il problema e definire il profilo di rischio in questi pazienti?
Una domanda che sottintende sia la complessità del problema, ma anche la necessità che una malattia così diffusa non possa trovare soluzione solo nei centri specialistici.

3 commenti:

dr.ssa Elisabetta Iafrate ha detto...

Pur dando per scontato che solo il medico possa diagnosticare un'obesità, è inevitabile che altre figure si trovino a dover definire obesi dei clienti convinti di essere solo "un po' più ingrassati". Il vero problema è che questi problema è che spesso è impossibile inviare queste persone al medico di base perché non ha gli strumenti per intervenire e ai centri specialistici perché sono pochi.

Claudio Pagano ha detto...

Ciao Betta, la questione riguarda la valutazione iniziale del paziente obeso cioè l'inquadramento del paziente in termini di rischio cardiovascolare, metabolico e di altre eventuali complicanze. E questo è evidente che debba essere fatta dalla figura del medico. Altre figure come dietisti e biologi (specialisti in nutrizione) possono poi intervenire nella fase in cui si aiuta il paziente a modificare il suo stile di vita, in particolare quello alimentare.

Luigi Schiavo ha detto...

Buon giorno a tutti. In qualità di Biologo Nutrizionista mi ritrovo tutti i giorni a contatto con soggetti obesi od in forte sovrappeso. L'inquadramento clinico corredato dalle analisi prescritte dal medico mi aiuta molto a stabilire non solo il corretto programma alimentare e di attività fisica finalizzato al dimagrimento ma anche a stabilire una corretta qualità alimentare finalizzata a migliorare i parametri clinici maggiormante alterati (glicemia, GOT, GPT, trigliceridi, ecc). Penso dunque che essendo l'obesità una condizione molto spessa multifattoriale necessita di un approccio multidisciplinare.